Come ho già detto, ll vero cuore di questo sistema è il cestello di mash, grazie ad esso è possibile esegure l’ammostamento e la bollitura nella stessa pentola, ma non è il suo unico scopo, la sua conformazione, con il solo fondo filtrante, accoppiata al mosto messo in circolazione dalla pompa, crea un flusso costante di mosto che attraversa il letto di grani per tutta la durata del mash; l’estrazione degli zuccheri viene facilitata da questa filtrazione continua, il mosto ottenuto risulta limpidissimo, e l’efficenza dell’impianto ne trae evidenti benefici. Continue reading
Il quadro di controllo
Quando ho cominciato a progettare l’impianto single-vessel, volevo ottenere un’automazione sufficente per gestire le fasi di mash e gli step di temperatura, esattamente come può fare un grainfather, e non potendomi affidare al termostato analogico compreso nella caldaia, vista la cronica imprecisione rilevata dopo i primi collaudi, ho optato per la soluzione più semplice: Affidarmi ad un termostato digitale esterno, che mi garantisse maggior affidabilità nelle rilevazioni! Continue reading →
La struttura dell’impianto
La struttura su cui è impostato l’impianto, è stata realizzata in legno, la scelta di questo materiale in alternativa al classico metallo, sia esso comune lamiera o acciaio inox, è scaturita da alcune riflessioni e considerazioni su quello che volevo realizzare.
Il legno, in un piccolo impianto “homemade” come quello da me progettato, pensato per produrre litraggi limitati (i classici 23 litri finali nel fermentatore), e basato completamente su fonti di riscaldamento elettriche, quindi senza fiamme libere e pericoli di combustioni indesiderate (cosa da non sottovalutare quando si impiegano bruciatori a gas da 5Kw o più..), presenta alcuni vantaggi rispetto al metallo: Continue reading →
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