La struttura dell’impianto
La struttura su cui è impostato l’impianto, è stata realizzata in legno, la scelta di questo materiale in alternativa al classico metallo, sia esso comune lamiera o acciaio inox, è scaturita da alcune riflessioni e considerazioni su quello che volevo realizzare.
Il legno, in un piccolo impianto “homemade” come quello da me progettato, pensato per produrre litraggi limitati (i classici 23 litri finali nel fermentatore), e basato completamente su fonti di riscaldamento elettriche, quindi senza fiamme libere e pericoli di combustioni indesiderate (cosa da non sottovalutare quando si impiegano bruciatori a gas da 5Kw o più..), presenta alcuni vantaggi rispetto al metallo:
È di facile lavorazione, anche con attrezzatura da hobbista
È un buon isolante elettrico, cosa da non trascurare viste le correnti ellettriche in gioco
È facile ed economico da reperire
La sua forma non canonica, è scaturita da una progettazione mirata alla praticità, essa mi permette di birificare con la pentola klarstein in modo single vessel (cioè con una sola pentola per ammostamento e bollitura), oppure, di impiegare la caldaia come mash tun in un classico sistema all-grain a gravità su tre livelli, l’ho usata in tutti e due i modi, e si è dimostrata all’altezza della situazione.
La sua solidità, è oviamente subordinata alla robustezza del legno impiegato e delle viti utilizzate nell’assemblaggio, che sono comunque un fattore da considerare, dato che tra mash tun e boiler di sparge, i kg che deve reggere non sono pochi, quindi va valutata, e comunque meglio “abbondare in robustezza” che trovarsi con una struttura ballerina e insicura, basilare anche la scelta di ruote adeguate alla bisogna, e in grado di reggere e movimentare il tutto anche durante la birrificazione.
scaffale
La struttura a “riposo”
Tra i pregi di questa costruzione, non ultimo, elencherei anche la sua compattezza, e la possibilità di ripegarlo facilmente per limitarne gli ingombri e utilizzarlo come semplice scaffale per riporre l’attrezzatura quando non è in uso (fattore indispensabile quando lo si ripone in un ambiente non enorme come il mio garage).
Il legno, le viti e le ruote e tutta la minuteria impiegata sono facilmente reperibili in un qualunque brico center, in cui potrete far tagliare tutto a misura, compresi i ripiani, indispensabile, dato l’utilizzo in presenza di liquidi, è una verniciatura con un comune impregnante per legno, che proteggerà il legno dall’inevitabile umidità derivata dall’utilizzo, e faciliterà la pulizia delle superfici dagli eventuali gocciolamenti di mosto zuccherino e appiccicoso.
Progettazione e misure
Dato il fatto che volevo ottenere una struttura polivalente che mi permettesse di birrificare in più modi, sono partito con la progettazione della struttura valutando per prima cosa l’altezza del ripiano mediano, volevo che fosse sufficentemente alto da permettermi di utilizzare la caldaia come semplice mash tun, quindi ho misurato l’altezza del fornellone a gas in mio possesso e dell’eventuale pentolone in cui effettuare la bollitura del mosto, poi ho considerato l’altezza della klarstein e ho posizionato il ripiano superiore che accoglie il boiler per l’acqua di sparge.
Sistemato il lato “classico” della struttura, dedicato alla birrificazione su tre livelli, ho costruito un picolo sgabellino da posizionare sul lato opposto, e che eleva la caldaia di quel tanto che basta per mantenerla all’altezza giusta per effettuare lo sparge con il cestello estratto direttamente sotto il boiler, anche in questo modo l’insieme risulta comodo, efficente e razionale.
Il legno impegato non viene minimamente intaccato dal calore delle resistenze, e l’abbondanza di ripiani, permette di concentrare sulla struttura “tutto quello che serve” durante la birrificazione, in modo da avere sempre a portata di mano l’occorrente.
In conclusione, credo che la struttura sia venuta piuttosto bene, e sebbene sia sicuramente migliorabile, ne vado indubbiamente orgoglioso, di tutto l’impianto, credo sia l’unica parte che non intendo modificare.
Disegni, misure e fotografie:
Approfondimenti e links utili
Klarstein “Grain-Uncle
Quadro di controllo
Cestello di MASH
Sistema di Troppo Pieno
Pompa e ricircolo
Ciao Scrondo,
volendo utilizzare uno scambiatore a 20 piastre senza pompa, in ‘configurazione’ Grain Uncle a che altezza conviene installarne l’appoggio?
Usare uno scambiatore a piastre senza la pompa in una struttura come la mia, quando la si utilizza con il cestello e il boiler di sparge, la vedo dura…
La pentola risulta essere bassina, questo, per poter estrarre il cestello e trovarselo ad un’altezza ragionevole, sia per il peso, che per poterci mettere l’acqua di lavaggio per le trebbie direttamente dal boiler, non ci sarebbe prevalenza rispetto al fermentatore…
C’è da dire che se stai costruendo qualcosa di simile, la pompa dovresti averla, ti basterebbe lasciarla applicata alla pentola con il tubo di silicone che usi per il ricircolo, e farci circolare del mosto bollente negli ultimi minuti di bollitura per sanitizzarla, io lo faccio sempre, dato che la uso dopo il raffreddamento per spostare il mosto nel fermentatore.
Si esatto, ho la tua stessa pompa 🙂
Quindi dici di fargli fare un giro a fine bollitura per sanitizzarla e poi attaccarla allo scambiatore?
Sicuramente all’inizio mi dovrò sbattere per trovare la giusta potenza da dare alla pompetta per evitare di fare i giri in scambiatore troppo velocemente o troppo lentamente. 🙂
Bhè..
Come sempre, fondamentale è la conoscenza del proprio impianto…
Ma credo che non sarà un problema trovare la giusta velocità d’uscita del mosto, la solar project è facilmente regolabile, e a te, serve solo per aspirare il mosto dalla pentola che sta in basso, e portarlo allo scambiatore, che se posizionato un pochino più in alto del fermentatore, poi sfrutterà anche la prevalenza…