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Termostati Inkbird, come implementarli

inkbirdPremetto: io non ho un termostato Inkbird, ma non perchè non apprezzi il prodotto, ma semplicemente perchè quando cominciai a progettare il mio impianto non erano neppure in commercio, e comunque, anche se lo fossero stati, avrei preferito comunque gli STC per il loro form factor, che meglio si adatta all’installazione in un quadro elettrico, quindi non posso pronunciarmi sulla loro affidabilità e/o precisione, ma i feedback che si leggono in rete ne esaltano le capacità, quindi non vedo controindicazioni nel loro utilizzo o implementazione in un impianto “single vessel”.

Detto questo, bisogna anche aggiungere, che non si può non apprezzare questo piccolo strumento, che permette anche a chi non è ferratissimo in elettrotecnica di utilizzare un regolatore di temperatura, e alcuni modelli sono molto completi “di serie”, dato che hanno in dotazione una sonda in acciaio inox abbastanza lunga per essere usata in un grain-uncle (o impianto simile..) e che sempre grazie alle sue dimensioni, risulta idonea per regolare la temperatura del mosto durante la fermentazione (se si è in possesso di un frigorifero o di una camera di fermentazione controllata..) utilizzandola in immersione, come ho già ampiamente spiegato qui in un precendente post.

inkbird-itc-308s

InkBird ITC 308S

Se dovessi acquistarlo (cosa che probabilmente farò prima o poi…), io sceglierei sicuramente questo

Dotato di ogni “optional”, e di una sonda in acciaio inox lunga ben 30 cm e collegata tramite un seplice jack (quindi facilmente sostituibile…), mi pare bello che pronto per essere utilizzato durante il mash e durante la fermentazione, secondo me, per un homebrewer, rappresenta la soluzione più pratica per dotarsi di un valido strumento di controllo della temperatura polivalente e adatto “a tutte le occasioni”.

Ma veniamo al dunque: come dicevo sopra, molti utenti sono attirati da questo strumentino che unisce semplicità e immediatezza d’uso, e mi hanno chiesto come fare per implementarlo in un impianto di birrificazione basato sulla pentola Klarstein, quindi ho deciso di scrivere un articoletto in merito, e di fornire qualche schema elettrico che ne possa permettere l’utilizzo con il carico resistivo da 2,5Kw di cui la Klarstein è capace.

Bisogna assolutamente dire, che questo termostato, esattamente come l’STC, è dotato di relè interni che hanno una capacità di gestione della corrente che arriva ad un picco di 10A, quindi molto probabilmente, facendoli funzionare con un carico d’assorbimento che “a regime” è di 2,5Kw e più o meno 10A, c’è il serio rischio di “friggere tutto”, quindi, per non incorrere in questo pericolo, è necessario creare una separazione tra “Comando & Potenza“, esattamente come ho fatto io nel mio quadro di controllo.

Sicuramente, lo schema elettrico da cablare risulterà semplificato rispetto a quello che si dovrebbe realizzare utilizzando un STC, ma comunque, va sempre fatto “A REGOLA D’ARTE”, perchè le correnti in gioco sono le stesse, e uguale è la pericolosità che può derivare da un lavoro fatto male o con approssimazione..

Ma vediamo gli schemi nel dettaglio:

Il primo schema, quello “semplificato” è molto semplice da realizzare, ed è composto da pochi componenti:

schema-inkbird-con-rele-esterno

Il secondo schema, non è più complesso, ma richiede un pochino più di attenzione da parte di chi non è “praticissimo” di cablaggi, e aggiunge al precedente, due piccoli apparecchi elettrici che derivano dalle mie esperienze effettuate con questo pentola e con questo sistema di controllo e che potete visionare qui; e che io consiglio caldamente di installare a chi vuole avere un “vero” controllo delle temperature durante il mash.

Chi volesse mettere in atto questa seconda versione, si deve procurare:

schema-inkbird-con-rele-esterno-multimetro-e-regolatore-scr

Come sempre, a chi si volesse “cimentare” con l’assemblaggio di questo apparato, raccomando di utilizzare cavo con sezioni adeguate agli assorbimenti di corrente, quindi di almeno 2,5mm, e di mettere molta attenzione durante il cablaggio, e dato che stiamo sempre parlando di utilizzare apparati elettrici in presenza di grosse quantità di acqua: “SICUREZZA & PRUDENZA INNANZI TUTTO“!!!

Se ci sono dubbi o perplessità, non esitate: chiedete pure.

 

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7 comments on “Termostati Inkbird, come implementarli

    • In teoria sarebbe possibile farlo, e magari anche in pratica…
      Ma come ho scritto sopra, si corre il rischio che l’assorbimento di corrente delle resistenze della pentola, prossimo (se non di poco superiore..) a quello di picco dei relè, e prolungato nel tempo, frigga tutto…
      Non so se sia consigliabile collegarlo direttamente, io non lo farei..

        • Non è mica vero..
          È pensato per pilotare le fermentazioni, i riscaldatori a cavo degli acquari, ecc. ecc., cose poco impegnative in fatto di assorbimenti, esattamente come l’STC, e il carico elettrico di un frigorifero è decisamente inferiore ai 2,5Kw di una pentola elettrica…

  1. secondo te se al posto della caldaia vado a pilotare una resistenza elettrica (da 2.4 kw) per controllare le temperature di mash potrebbe funzionare?

    • Si, il principio di funzionamento è lo stesso, la caldaia è solo il “contorno” della restistenza.
      Però devi usare una resistenza adatta, che sviluppi una lunghezza adeguata altrimenti rischi di bruciare il mosto, e che sia in acciaio inox, altrimenti si coprirà di ossidi sin dal primo uso.
      Questa la stanno usando in molti per lo stesso scopo, e pare un discreto prodotto: https://amzn.to/2VJZlGE

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